Eutanasia e riforma della giustizia: due referendum fondamentali per la collettività


Dopo il riconoscimento del testamento biologico è tempo che anche nel nostro paese le persone affette da patologie irreversibili che procurano loro gravi sofferenze possano chiedere aiuto medico per la morte volontaria.

E’ per questo che ho deciso di sottoscrivere il referendum sull’eutanasia promosso dal gruppo radicale e dall’associazione Luca Coscioni.

Sabato 31 luglio alle ore 10 sarò in Piazza Castello dove porterò il mio contributo a favore della campagna referendaria.

Una scelta consapevole, che mi tocca da vicino dal momento che per via della mia professione in numerose occasioni ho visto la sofferenza provocata da malattie che non lasciano scampo, ma anzi tantissima sofferenza nei pazienti e in chi li assiste.

E’ dal 2013 che in Parlamento si discute della legge sull’eutanasia. Dopo 8 anni siamo ancora fermi sugli stessi punti. Arrivati a questo punto credo che sia tempo di dare la parola ai cittadini.

A oggi sono state raccolte 250 mila firme e già questo è un grande traguardo perché è segno di una cittadinanza attiva e attenta ai bisogni delle persone più fragili.

Ma quello sull’eutanasia non è l’unico referendum sottoscriverò. Firmerò anche il referendum giustizia. Soprattutto ritengo sia giusto che venga abolita questa “stortura” data dalla Legge Severino: Una legge vessatoria nei confronti di molti amministratori locali che si sono visti assolvere dopo che la loro carriera politica è stata stroncata. Inoltre ritengo fondamentale che venga prevista una responsabilità diretta per i magistrati. Questo garantirà una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini e una maggior protezione da quelli che sono, a volte, dei veri e propri abusi.

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